di Valeria Lobbia
Sono Valeria Lobbia, fotografa di bambini specializzata nei ritratti Fine Art.
Oltre a lavorare per clienti privati aiuto fotografi di tutta Italia a trovare una propria autenticità e un linguaggio personale organizzando workshop tematici e percorsi di formazione personalizzati.
Da quando ho deciso di fare formazione ho raccolto una serie di criticità, che riscontro frequentemente o che mi sono stati riportati direttamente dai miei studenti e ho deciso di raccoglierli in un documento da mettere NEWBORN MAGAZINE a disposizione di tutti.
In questa maniera mi sento di aiutare anche coloro che sono all’inizio della loro carriera di fotografi e vogliono approfondire o cominciare a studiare il magico mondo della Fotografia di Ritratto Fine Art per bambini.
Questi sono gli errori più comuni che ho riscontrato e su cui ti invito a riflettere se anche tu vuoi diventare un Fine Art Photographer.
1 USO NON APROPRIATO DELLA LUCE:

Nel ritratto Fine Art di Bambini la luce ha un’importanza vitale. Possiamo dire che la magia che si vuole creare attraverso questo tipo di ritratti è legata a doppia mandata all’uso sapiente della luce.
Sia che tu abbia dimestichezza con la luce da studio, sia che tu sia alle prime armi, devi sapere che si possono usare diversi schemi luce nella ritrattistica Fine Art e ognuno ha uno scopo ben preciso e aiuta a veicolare messaggi ben diversi tra loro.
Non esiste lo schema luce perfetto, ma bisogna rendersi conto che lo studio della luce è centrale in tutto il processo.
Luci troppo dure che producono ombre nette e neri profondi in linea di massima non vanno d’accordo con questo linguaggio.
Inoltre fanno perdere dettagli importanti del viso del nostro bambino.
Se non c’è un preciso intento artistico e il nostro scopo è creare dei ritratti leggibili e vendibili abbiamo bisogno di una luce morbida e direzionale con transazioni molto graduali tra le zone illuminate e quelle in ombra.
Per ottenere questo scopo ci sono molti modi, ma di base è importante montare sul nostro flash il giusto modificatore.
A seconda del gusto personale il modificatore può essere rettangolare oppure ottagonale o circolare.
Anche la dimensione del modificatore conta poiché più grande è la fonte luminosa e più morbide saranno le ombre.
Tuttavia i nostri soggetti sono bambini e l’intento è produrre dei ritratti, quindi non serve, anzi a volte è persino controproducente usare un softbox troppo grande. Il mio modificatore preferito per i ritratti Fine Art di bambini è un octabox da 90 cm di diametro.
L’articolo completo lo trovi sul numero 5 di NEWBORN MAGAZINE